Presidio contro il circo con animali
Oltre le idee della maestra c’è di più!
Oltre le mie idee, c’è di più, certo! E anche questa volta,
ho partecipato i bambini di una mia esperienza davanti al tendone del circo
presente in città.
-
Per me ha significato aiutarli a
riflettere su alcuni aspetti della realtà più vicina, quella che possono vivere direttamente, toccare “con mano”.
-
Ha significato educare all’empatia per “mettersi nei panni
dell’altro”, dove oggi l’altro è l’animale ma può essere anche l’extracomunitario,
il diversamente abile, insomma il diverso; essere capaci di compassione, ma anche di condivisione, uno stile
esistenziale personale ed un modo originale di “abitare il mondo”.
-
Ha significato un
altro passo per imparare a pensare un pianeta da condividere, nel rispetto di
tutti gli altri esseri viventi che lo abitano come noi.
[….
L’empatia precede e motiva la cura per l’altro. L’empatia non è uno strumento,
ma un’ importante categoria pedagogica. Si può parlare di una natura educativa
dell’empatia quasi intrinseca. Non c’è relazione autenticamente educativa che
non sia una relazione empatica. Si educa qualcuno quando si riesce ad attivare
in lui il desiderio di esistere, di divenire pienamente ciò che si è, ad aver
cura di sé, dell’altro, delle relazioni, della vita. L’empatia è il sentimento
che sostiene i processi di configurazione significante dei modi di sentire, di
pensare e di comportarsi dell’altro. L’empatia non è un metodo ma una virtù,
una virtù dell’educatore che a sua volta cerca di suscitare nell’educando la
medesima virtù. In questo senso diciamo che una persona è “educata” quando ha
acquistato la virtù dell’empatia. L’empatia precede e motiva la cura per
l’altro ....]
Da LA STAMPA TUTTOSCIENZE http://www.lastampa.it/2010/07/12/scienza/galassiamente/verso-una-pedagogia-dell-empatia-nfs3iUJIOYlsCRsBFJhfFJ/pagina.html
Anche questa volta è un’occasione da cogliere al volo: un presidio per un “Circo senza animali”.
LA CONVERSAZIONE
E’ una tecnica che si presta alla
problematizzazione
di un argomento, a stimolare la partecipazione e la motivazione, ad
analizzare dati e informazioni, a formulare ipotesi, a verificare la capacità
dell'allievo di esporre le proprie idee.
Informo i bambini della presenza
di un presidio in città, nella piazza in cui è presente il Circo. Spiego cos’è
un presidio o un sit-in e racconto della mia partecipazione e del perché ho
deciso di esserci. In realtà riprendendo argomentazioni trattate già in altre
occasioni.
Disquisiamo sul perché e sul come
e in particolare sulle motivazioni che spingono a manifestare e dichiararsi contro il circo che utilizza
animali, per un circo senza
animali.
Intuitivamente, tutti ipotizzano
che possa dipendere dal trattamento riservato loro dietro al tendone, che possa
essere legato alla libertà come alternativa alla gabbia ma, loro per primi,
sentono l’esigenza di capire meglio e “guardare dietro”, di capire e scoprire
cosa può rappresentare per questi animali un’esistenza nel e per il circo. Cosa
ci sarà dietro alle esibizioni che tanto divertono grandi e bambini? Si divertono
davvero anche gli animali che li eseguono? Ora tutti loro vogliono raccontare
di quando sono stati al circo, cosa hanno visto, cosa ricordano, cosa pensano…
Chiarisco che nessuno di loro deve evitarci di andare;
se eventualmente decide di entrarci, può stare attento e guardare meglio tutto
ciò di cui parliamo e, se vuole, riferire dopo alla classe. Non voglio che vivano con senso di colpa il
desiderio “tutto bambino” di andare al circo ma che colgano la libertà di
andarci anche per riflettere e
raccontare, per provare a vedere le cose diversamente da come sembrano, per non
fermarsi alle apparenze.
FARE RICERCA PER DOCUMENTARSI
Propongono loro per primi di ricercare
informazioni, spinti dalla curiosità e dall’argomento decisamente sentito. Individuiamo quali aspetti approfondire
perché sia una ricerca più mirata: addestramento, condizioni e qualità della
vita per animali selvatici, così lontani da quelli domestici e di affezione. Devono
e vogliono documentarsi per capire meglio le motivazioni pro o contro il circo con
animali.
Molti preferiscono fare ricerche
in gruppo e portare poi a scuola cartelloni di sintesi; ritagliano immagini e
le descrivono per poi raccontare a voce.
Due giorni dopo ognuno ha fretta
di partecipare cosa ha scoperto e tutti restano stupiti nella descrizione di
addestramenti, a dir poco cruenti, a cui vengono sottoposti elefanti, tigri,
leoni ed altri animali per lavorare nel
circo. Si imbattono in scritte chiaramente contro, a corredo di immagini già
abbastanza eloquenti.
Qui lancio io una provocazione: cosa può fare ognuno di noi?
Il senso del presidio davanti al
tendone è ormai chiaro, come chiaro è il mio solito invito a “partecipare
sempre alla vita vera per dare forza alle proprie idee, qualunque esse siano”;
senza vivere la condizione di bambini come un limite perché nessun argomento
deve essere evitato o rimandato, nessuna idea può aspettare se è vero che fra
qualche anno toccherà proprio a loro “guidare” questo mondo rattoppato
malamente.
E’ proprio a scuola che devono promuoversi riflessioni e
azioni formative, dunque partecipate. Proprio questa condizione presuppone
un’azione, una presa di posizione, il coraggio di un’iniziativa anche solo
simbolica, perché la scuola spenda nella vita ciò per cui lavora.
E’ lì, fuori dall’aula, che si
traducono le idee, le competenze, le energie scolastiche, che si impara a
pensare, indipendentemente dall’idea che scegli di sposare e dalle cause che
vuoi sostenere.
Per noi insegnanti significa Educare
alla Cittadinanza attiva; ma che cosa si intende per cittadinanza attiva?
[ Dalle indicazioni nazionali per il curricolo
della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (2012) del MIUR: L'educazione alla cittadinanza attiva viene
promossa attraverso esperienze
significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di se
stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e
solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo
sviluppo di un'adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti
cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la
convivenza civile. Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza
sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un'etica della
responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo
consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a promuovere azioni
finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita... ] http://faiscuola.fondoambiente.it/news/educazione-alla-cittadinanza-attiva-miur.asp#sthash.pCe0SPUA.dpuf
E grazie all’argomento “Circo con
o senza animali”, non posso non cogliere anche questa ghiotta occasione
per far comprendere che:
anche da bambini, è necessario avere
idee chiare, prendere posizione e difenderle,
anche da bambini, è possibile dare
ad esse forza se si presenta l’occasione,
anche da bambini, si può agire e
provare a migliorare la realtà in cui viviamo,
anche da bambini, abbiamo il
dovere di provare a migliorare questo mondo.
anche da bambini, non bisogna
aspettare che facciano gli altri per noi,
Tramite rappresentante di classe,
provo a coinvolgere i genitori sperando di vedere qualche alunno davanti al
tendone del circo per un presidio pacifico, condizioni climatiche permettendo.
LA PRODUZIONE: IL VOLANTINO
L’occasione è di produrre
un testo scritto che abbia utilità in una simile occasione: il
volantino.
Un testo particolare che risponde
a determinate caratteristiche. Serve un’immagine efficace, uno slogan,
eventualmente anche in rima e brevi scritti con informazioni sintetizzate e
chiare per chi leggerà magari mentre fa il biglietto d’entrata.
Discutiamo sul senso del fare
volantinaggio, sull’autorizzazione necessaria, sulle modalità corretta di distribuzione
dei volantini, senza cioè importunare e senza accettare eventuali provocazioni,
nel rispetto di tutte le idee diverse e contrarie alle nostre. Solo pacificamente
e col sorriso le idee possono poi tornare nella testa ed entrare nel cuore di
coloro che torneranno a casa dopo lo spettacolo.
Discutiamo sull’importanza di
creare momenti di riflessione, anche in un solo bambino e in un solo genitore;
la riflessione di oggi forse sarà domani una presa di posizione come la nostra.
Le idee hanno bisogno di tempo per crescere dentro di noi e per diventare
decise e convinte.
Ecco pronti i volantini, realizzati
con immagini ritagliate o stampate, gran parte scritti a penna, qualcuno al
computer, colori a spirito per le scritte più importanti, quelle d’effetto. Libertà
totale, solamente un controllo da parte mia per eventuali errori.
Vengono letti e spiegati; io li
fotocopio tutti, perché tutti lo meritavano. Pur diversi sono tutti sentiti e
sinceri, frutto di emozioni vere. Nulla è da cestinare!
Le condizioni climatiche e altri
impegni non hanno consentito ai bambini di essere presenti al presidio.
I volantini sono stati
distribuiti dai volontari della LAV e di Reggio Veg e sono arrivati così nelle
mani di altri bambini. Certamente non sarà stato inutile se anche solo per un
momento qualcuno di loro si è fermato a riflettere…. E siamo già contenti così!
I volontari delle associazioni impegnate nelle “battaglie
animaliste” saranno a scuola per Incontri
formativi e di sensibilizzazione con gli studenti e i loro insegnanti, aventi
per tema l’illustrazione della necessità di un corretto rapporto di rispetto
tra gli umani e gli altri animali, la natura, l’ambiente; comprendere la
differenza tra animale di affezione e animale selvaggio.
W il circo senza animali e W i
bambini
che non vogliono aspettare!
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