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venerdì 30 ottobre 2015

Il circo in città



Presidio contro il circo con animali
Oltre le idee della maestra c’è di più!
 

 Perché coinvolgere i bambini?  Perché no?  
 
Oltre le mie idee, c’è di più, certo! E anche questa volta, ho partecipato i bambini di una mia esperienza davanti al tendone del circo presente in città.

-       Per me ha significato aiutarli a riflettere su alcuni aspetti della realtà più vicina,  quella che possono  vivere direttamente, toccare “con mano”.

-       Ha significato educare all’empatia per “mettersi nei panni dell’altro”, dove oggi l’altro è l’animale ma può essere anche l’extracomunitario, il diversamente abile, insomma il diverso; essere capaci di compassione, ma anche di condivisione, uno stile esistenziale personale ed un modo originale di “abitare il mondo”.

-       Ha significato un altro passo per imparare a pensare un pianeta da condividere, nel rispetto di tutti gli altri esseri viventi che lo abitano come noi.
 

[…. L’empatia precede e motiva la cura per l’altro. L’empatia non è uno strumento, ma un’ importante categoria pedagogica. Si può parlare di una natura educativa dell’empatia quasi intrinseca. Non c’è relazione autenticamente educativa che non sia una relazione empatica. Si educa qualcuno quando si riesce ad attivare in lui il desiderio di esistere, di divenire pienamente ciò che si è, ad aver cura di sé, dell’altro, delle relazioni, della vita. L’empatia è il sentimento che sostiene i processi di configurazione significante dei modi di sentire, di pensare e di comportarsi dell’altro. L’empatia non è un metodo ma una virtù, una virtù dell’educatore che a sua volta cerca di suscitare nell’educando la medesima virtù. In questo senso diciamo che una persona è “educata” quando ha acquistato la virtù dell’empatia. L’empatia precede e motiva la cura per l’altro ....]
Da  LA STAMPA TUTTOSCIENZE   http://www.lastampa.it/2010/07/12/scienza/galassiamente/verso-una-pedagogia-dell-empatia-nfs3iUJIOYlsCRsBFJhfFJ/pagina.html

 
 
 
Anche questa volta è un’occasione da cogliere al volo: un presidio per un “Circo senza animali”.

LA  CONVERSAZIONE

E’ una tecnica che si presta alla problematizzazione di un argomento, a stimolare la partecipazione e la motivazione, ad analizzare dati e informazioni, a formulare ipotesi, a verificare la capacità dell'allievo di esporre le proprie idee.

Informo i bambini della presenza di un presidio in città, nella piazza in cui è presente il Circo. Spiego cos’è un presidio o un sit-in e racconto della mia partecipazione e del perché ho deciso di esserci. In realtà riprendendo argomentazioni trattate già in altre occasioni.

Disquisiamo sul perché e sul come e in particolare sulle motivazioni che spingono a manifestare e dichiararsi  contro il circo che utilizza animali,  per un circo senza animali.

Intuitivamente, tutti ipotizzano che possa dipendere dal trattamento riservato loro dietro al tendone, che possa essere legato alla libertà come alternativa alla gabbia ma, loro per primi, sentono l’esigenza di capire meglio e “guardare dietro”, di capire e scoprire cosa può rappresentare per questi animali un’esistenza nel e per il circo. Cosa ci sarà dietro alle esibizioni che tanto divertono grandi e bambini? Si divertono davvero anche gli animali che li eseguono? Ora tutti loro vogliono raccontare di quando sono stati al circo, cosa hanno visto, cosa ricordano, cosa pensano…

Chiarisco che nessuno di loro deve evitarci di andare; se eventualmente decide di entrarci, può stare attento e guardare meglio tutto ciò di cui parliamo e, se vuole, riferire dopo alla classe.  Non voglio che vivano con senso di colpa il desiderio “tutto bambino” di andare al circo ma che colgano la libertà di andarci  anche per riflettere e raccontare, per provare a vedere le cose diversamente da come sembrano, per non fermarsi alle apparenze.

FARE RICERCA PER DOCUMENTARSI

Propongono loro per primi di ricercare informazioni, spinti dalla curiosità e dall’argomento decisamente  sentito. Individuiamo quali aspetti approfondire perché sia una ricerca più mirata: addestramento, condizioni e qualità della vita per animali selvatici, così lontani da quelli domestici e di affezione. Devono e vogliono documentarsi per capire meglio le motivazioni pro o contro il circo con animali.

Molti preferiscono fare ricerche in gruppo e portare poi a scuola cartelloni di sintesi; ritagliano immagini e le descrivono per poi raccontare a voce.

Due giorni dopo ognuno ha fretta di partecipare cosa ha scoperto e tutti restano stupiti nella descrizione di addestramenti, a dir poco cruenti, a cui vengono sottoposti elefanti, tigri, leoni  ed altri animali per lavorare nel circo. Si imbattono in scritte chiaramente contro, a corredo di immagini già abbastanza eloquenti.

Qui lancio io una provocazione: cosa può fare ognuno di noi?

Il senso del presidio davanti al tendone è ormai chiaro, come chiaro è il mio solito invito a “partecipare sempre alla vita vera per dare forza alle proprie idee, qualunque esse siano”; senza vivere la condizione di bambini come un limite perché nessun argomento deve essere evitato o rimandato, nessuna idea può aspettare se è vero che fra qualche anno toccherà proprio a loro “guidare” questo mondo rattoppato malamente.

E’ proprio a scuola che devono promuoversi riflessioni e azioni formative, dunque partecipate. Proprio questa condizione presuppone un’azione, una presa di posizione, il coraggio di un’iniziativa anche solo simbolica, perché la scuola spenda nella vita ciò per cui lavora.
E’ lì, fuori dall’aula, che si traducono le idee, le competenze, le energie scolastiche, che si impara a pensare, indipendentemente dall’idea che scegli di sposare e dalle cause che vuoi sostenere.
Per noi insegnanti significa Educare alla Cittadinanza attiva; ma che cosa si intende per cittadinanza attiva?

[ Dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (2012) del MIUR: L'educazione alla cittadinanza attiva viene promossa attraverso esperienze significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un'adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile. Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un'etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita...  ]                              http://faiscuola.fondoambiente.it/news/educazione-alla-cittadinanza-attiva-miur.asp#sthash.pCe0SPUA.dpuf

E grazie all’argomento “Circo con o senza animali”, non posso non cogliere anche questa ghiotta occasione per  far comprendere che:

 

anche da bambini, è necessario avere idee chiare, prendere posizione e difenderle,
anche da bambini, è possibile dare ad esse forza se si presenta l’occasione,
anche da bambini, si può agire e provare a migliorare la realtà in cui viviamo,
anche da bambini, abbiamo il dovere di provare a migliorare questo mondo.
anche da bambini, non bisogna aspettare che facciano gli altri per noi,
Tramite rappresentante di classe, provo a coinvolgere i genitori sperando di vedere qualche alunno davanti al tendone del circo per un presidio pacifico, condizioni climatiche permettendo.

LA PRODUZIONE:  IL VOLANTINO

L’occasione è di produrre un testo scritto che abbia utilità in una simile occasione: il volantino.

Un testo particolare che risponde a determinate caratteristiche. Serve un’immagine efficace, uno slogan, eventualmente anche in rima e brevi scritti con informazioni sintetizzate e chiare per chi leggerà magari mentre fa il biglietto d’entrata.

Discutiamo sul senso del fare volantinaggio, sull’autorizzazione necessaria, sulle modalità corretta di distribuzione dei volantini, senza cioè importunare e senza accettare eventuali provocazioni, nel rispetto di tutte le idee diverse e contrarie alle nostre. Solo pacificamente e col sorriso le idee possono poi tornare nella testa ed entrare nel cuore di coloro che torneranno a casa dopo lo spettacolo.

Discutiamo sull’importanza di creare momenti di riflessione, anche in un solo bambino e in un solo genitore; la riflessione di oggi forse sarà domani una presa di posizione come la nostra. Le idee hanno bisogno di tempo per crescere dentro di noi e per diventare decise e convinte.

Ecco pronti i volantini, realizzati con immagini ritagliate o stampate, gran parte scritti a penna, qualcuno al computer, colori a spirito per le scritte più importanti, quelle d’effetto. Libertà totale, solamente un controllo da parte mia per eventuali errori.

Vengono letti e spiegati; io li fotocopio tutti, perché tutti lo meritavano. Pur diversi sono tutti sentiti e sinceri, frutto di emozioni vere. Nulla è da cestinare!

Le condizioni climatiche e altri impegni non hanno consentito ai bambini di essere presenti al presidio.

I volantini sono stati distribuiti dai volontari della LAV e di Reggio Veg e sono arrivati così nelle mani di altri bambini. Certamente non sarà stato inutile se anche solo per un momento qualcuno di loro si è fermato a riflettere…. E siamo già contenti così!

  
I volontari delle associazioni impegnate nelle “battaglie animaliste” saranno a scuola per Incontri formativi e di sensibilizzazione con gli studenti e i loro insegnanti, aventi per tema l’illustrazione della necessità di un corretto rapporto di rispetto tra gli umani e gli altri animali, la natura, l’ambiente; comprendere la differenza tra animale di affezione e animale selvaggio.


W il circo senza animali  e W i bambini
che non vogliono aspettare!
 
 
 
 
 

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