Un sabato speciale
I bambini hanno diritto di sapere, di capire, di agire!
La mia collega di quinta, Marina D'Arrigo, entra in classe; vuol farmi sapere che nella stessa giornata, "Reggio non tace" , sfilerà sulla via principale della città, dopo le 18.00.
Un movimento apolitico nato da un piccolo gruppo di semplici cittadini, il 3 gennaio 2010, determinati a lottare contro l’oppressione della ‘ndrangheta e contro le sue molteplici complicità, coperture e connivenze, che non vogliono più tacere, appunto.
Ho dato subito l'ok per la mia partecipazione e fissato un appuntamento nella piazza da cui sarebbe partito il corteo.
Ho interrotto la lezione per partecipare i miei bambini di questo... ma senza ancora sapere dove sarei arrivata .... così, ho spiegato loro il perchè di questa interruzione, perchè ritenevo importante che anche loro sapessero cosa accadeva in città, perchè avrei partecipato anch'io e soprattutto di cosa nel dettaglio si trattava....
Una sfilata, un corteo, una manifestazione, sono venute fuori tante parole e tutte già ascoltate dai bambini in altre situazioni, anche in tv, ricorda qualcuno.
Io sono un'insegnante e come tale non posso farmi sfuggire un'occasione così ghiotta.... e allora: perchè manifestare, quando, come, che significato può avere, cosa si vuole e cosa si può ottenere.... Si apre un interessante dibattito tra le considerazioni e le osservazioni spontanee dei bambini e le mie.
Io "uso le solite tenaglie" e faccio domande, li coinvolgo chiedendo di raccontare cosa sanno loro, cosa pensano. Chi fa questo mestiere sa che possono così tracimare fiumi in piena.... e arriva il momento in cui devo condividere il fine e la motivazione di questa partecipazione.... DIRE NO alla 'NDRANGHETA!
Ndranghetaaa?? .... Un nome del tutto nuovo per la maggior parte di loro, meno nuovo e più conosciuto il termine MAFIA ... i più "piccoli" definiscono queste persone "cattive", i più "informati" li chiamano ladri, assassini ....
Poi si parla della nostra città, di quante cose belle ci sono; la via marina, il mare che vediamo da ogni suo angolo, il piacevole venticello estivo, il centro storico... ma si elencano anche le cose che non vanno; non a caso si comincia proprio dalla raccolta della spazzatura che in questi mesi rimane sui marciapiedi e sulle strade per lungo tempo, qualcuno ricorda che nei contenitori per la raccolta differenziata che usiamo in aula, ormai, non separiamo più nulla... :- tanto nessuno poi la fa!-
Si parla delle strade dissestate, piene di buche... poi parlo del perchè "Reggio non tace", è la città che scende in strada a manifestare ...
Abbiamo parlato di cosa significa manifestare, del perchè si manifesta in città oggi, parliamo del come si sfila, si usano slogan ed ecco esempi, si sfila con cartelloni, striscioni, "come al campo sportivo" dice qualcuno.... si sfila come alcuni hanno visto già in città o "a Roma, l'ho visto al telegiornale" ...
Ora si parla di Reggio, di bombe, di attentati, qualcuno di loro ricorda la tv, la guerra, qualcun altro la bomba quando stava dormendo una volta ... quando mio fratello ha sentito... quando..
Purtroppo, molti di loro avevano da raccontare esperienze vissute indirettamente attraverso i racconti di un adulto che aveva dovuto, per ovvi motivi, spiegare "la bomba" davanti al negozio di....
Arriva una parola nuova a tutti: PIZZO. Spiego cos'è e faccio esempi, così alcuni di loro continuano a farne altri. La tv entra sempre inevitabilmente nel loro vissuto e trovano facilmente qualche ricordo da raccontare, cominciando con :- io ho visto che ...., una volta ...
Scopriamo parole come PARASSITA, negli esempi legati a insetti o animali, il paragone con l'uomo lascia stupore, uomini che non lavorano dignitosamente ma fanno lavorare gli altri pretendendo soldi non guadagnati, non lavorati, ricattando con le bombe fatte scoppiare di notte, davanti all'esercizio commerciale, distruggendo in pochi secondi anni di lavoro e forse la voglia di ribellarsi; qualcuno paga e tace per continuare a lavorare.... perchè non ha il coraggio, perchè ha paura... perchè ... qualcuno si ribella e ....
Dopo dello stupore, arriva la rabbia e qualche parolina poco carina nel definire queste persone che "vivono sulle spalle degli altri", e subito :- questa è una metafora maestra- :-)
Allora... io ci sarò.... nasce l'idea piano piano :- Chi di voi sarà sul corso mi vedrà, ci diamo un appuntamento e magari camminiamo assieme- Entusiasmo! Chiamo al cell la nostra rappresentante di classe e via su WhatsApp; il gruppo della IIIA inizia a funzionare e l'idea arriva tra i genitori, tra coloro che vogliono e possono essere presenti con i loro bambini.... senza alcun impegno.
Intanto a scuola chiudiamo il libro cartaceo e scriviamo frasi e slogan sul cartoncino bianco che troviamo in aula. Nasce una produzione del tutto libera di slogan, frasi, parole e segni chiari, perchè chi legge deve capire ciò che diciamo.... dunque scritte essenziali, e chiare, sintetiche..
Nasce persino "un partito" con la sigla C.P.D. ed io chiedo cosa significano quelle tre lettere, così Enrico :- C.P.D. come Cacciamo Parassiti Delinquenti ... maestra, è un partito!-
Tante scritte su fogli A3, io tengo i cartelloni grandi perchè non sono certa su chi ci sarà pomeriggio in piazza.
Prima di arrivare all'appuntamento corro in cartoleria, chiusa perchè è sabato. Mi salva un negozio di ferramenta dove sistemiamo bacchette di legno perchè i bambini possano tenere il cartoncino ben aperto.
Arrivo sul posto e un gruppo di bambini con rispettivi genitori aspetta tra tanta gente raccolta.
Un gruppo di bambini con i genitori aspetta me. Bene! Con sensibilità, l'idea è
stata raccolta da chi ha voluto e da chi ha potuto essere presente.
Le mie colleghe Marina D'Arrigo e Francesca Chillemi hanno fatto altrettanto; chiamando i bambini delle loro quinte classi con un giro veloce di cellulare, gli stessi che hanno lavorato tantissimo proprio sulla legalità. Adulti e bambini indossano cartelloni-sandwich distribuiti dall'associazione e poi gli organizzatori decidono di far precedere il corteo dai bambini, presenti numerosi da tante scuole della città.
Presenza graditissima del nostro Dirigente che ha sfilato in silenzio accanto ai bambini.
Una manifestazione libera, di liberi cittadini e nessuno di noi si riconosceva come questa o quella scuola, questo o quell'istituto, dietro loghi o gonfaloni.
Il corteo è partito e ha percorso la via principale nell'orario di uscita per la passeggiata del sabato. Adolescenti e giovanissimi in gruppo, rigorosamente impegnati a digitare mentre camminano schivando chiunque e rispondono a piccoli cenni all'amico accanto. Camminano in gruppo ma solo apparentemente assieme perchè in realtà sono da un'altra parte.
Intere famiglie passeggiano facendosi spazio tra la folla, attenti a non perdere di vista il bambino più piccolo che non vuole dare la mano, anziani in pensione si rilassano nell'ennesima passeggiata con un'aria annoiata...
Pochi leggono gli striscioni, quasi tutti corrono o chiacchierano comunque, spostandosi semplicemente più in là. Tra i ragazzi nessuna curiosità.
Se mai avessi avuto qualche piccola perplessità sull'età dei miei alunni di terza classe, è svanita come neve al sole guardando gli adolescenti spostarsi in gruppo senza il minimo segno di curiosità. Mi sono ancora più convinta che non è mai troppo presto per parlare, per guidare a riflettere, per seminare, anche con una sola parola, oggi, ora!
Il corteo si ferma davanti al negozio distrutto dall'ennesima bomba.... canti, slogan, saluti e tutti andiamo via.
Se non bastasse leggere l'urgenza di esserci come cittadina, leggo in questa piccola esperienza, catturata "al volo", l'opportunità di esserci come maestra proprio con i bambini di scuola primaria, bambini di 8 anni, ricordando che:
nei nostri programmi ministeriali la "Cittadinanza attiva" è intesa come l'azione del vivere civile, la traduzione della legalità nella vita di tutti i giorni; anche questa è lezione, anzi meglio detto "è scuola" perchè prima del libro viene la vita, quella vissuta, sperimentata, scoperta, subita, con i suoi contenuti, vecchi o nuovi, reali o fantastici, comodi o scomodi, idilliaci o inquietanti.... essa è il libro da cui attingiamo i contenuti delle nostre lezioni, anche quando fa così tanto rumore davanti alla saracinesca di un negozio, dopo la mezzanotte!
Un rammarico, non aver avuto la possibilità di condividere e coinvolgere in così poco tempo tutte le mie colleghe; in tante non avrebbero certo perduto questa opportunità.
La parte del diavolo
Qualcuno ha detto, qualcun altro ha pensato soltanto, che i bambini di terza classe sono piccoli e "sembrerebbero strumentalizzati"....
Non so voi, ma io sono sempre più convinta che, se davvero di strumentalizzazione trattasi, i nostri bambini devono essere opportunamente e precocemente .... "strumentalizzati"!
E magari un domani, invece di sfilare un pomeriggio di sabato per dire No alle bombe, al pizzo, alla 'ndrangheta, mangeranno un gelato con i propri figli e a mezzanotte, affacciati alla finestra, sentiranno solo il profumo e il rumore inquieto che arriva dal mare....
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