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lunedì 12 dicembre 2011

Museo e Rane?

MARIONETTE E MUSICA - venerdì 16 dicembre -
Museo Strumento Musicale presso i locali dell'ex
stazione Lido - Pineta Viale Zerbi - Reggio Calabria

Il Museo dello Strumento Muiscale in collaborazione con il Teatro della Rane, presenta la prima mostra dedicata al tema "Marionette e musica"
La mostra sarà l'occasione per apprezzare il connubio tra Teatro di Figura e Musica attraverso l'esposizione permanente degli strumenti del Museo dello Strumento Musicale, quali mezzi di espressione poetica e magica di culture e popoli differenti e l'ideazione artistica del Teatro delle Rane, una realtà sperimentale che vuole unire la tradizione del teatro delle marionette con la musica (...) Le marionette e la musica dunque, connubio straordinario ed essenziale per colpire l'immaginazione, stimolare la fantasia, essere calamita di emozioni.


Costo biglietto 4,00 € - Il breve percorso scuola Museo sarà effettuato a piedi, in presenza di almeno due maestre.
In caso di pioggia l'uscita sarà rimandata.





link Il Teatro delle Rane
Grazie alla signora Sabina Frisina del Teatro delle Rane
per averci segnalato l'evento




A seguito della visita al Museo, i bambini saranno intrattenuti dalla signora Sabina che allestirà un piccolo laboratorio per la costruzione di una marotte: Babbo Natale, ... ma i bambini non lo sanno ancora e dev'essere una sopresa... ssccchhhh







Ma per saperne di più...

Viene denominato teatro di figura quella particolare arte teatrale che utilizza burattini, marionette, pupazzi, ombre, oggetti, come protagonisti dello spettacolo teatrale e segni di un linguaggio fortemente visuale e sensoriale.
Il termine teatro di figura si è affermato in Italia alla fine degli anni '70, come termine generico e riassuntivo, sostituendo " teatro di animazione", spesso confuso semanticamente con l'animazione teatrale e sociale.[Nel termine teatro di figura, analogamente a molte altre lingue e culture si riassume così il concetto di una azione teatrale specifica e quello, corposo, dei manufatti ad essa necessari, appunto le "figure" (nel significato di derivazione latina di oggetto modellato).
In buona parte del mondo, l'animazione (o la manipolazione, a seconda della cultura) del teatro di figura rimane solo parzialmente conosciuta. Tra le tecniche più famose ci sono i burattini a guanto, o a bastone (marotte), le marionette a fili o a bastone (pupi), i fantocci e i pupazzi, gli oggetti, le ombre e le silhouette, il teatro nero e il bunraku.

La marotta non è altro che un burattino che non va calzato, ma si manovra per mezzo di un bastone.
Tale scelta è stata adottata per semplificare e ritmare la scena.
La marotta più conosciuta è Teresina, eterna innamorata di pulcinella che accompagna quest’ultimo nei suoi lazzi sfruttando il bastone.

C’è tuttavia una leggenda popolare che attribuisce l’uso del bastone per rispettare la donna. Infatti, la legenda vuole che nessun gentiluomo si sarebbe reso disponibile a mettere la mano sotto le vesti di una donna, e visto che per calzare un burattino bisogna fare ciò, i personaggi femminili vennero trasformati in marotte. In realtà quasi tutti i personaggi femminili hanno il bastone (se parliamo di burattini), quindi sono tutte marotte.
Per quanto riguarda l’etimologia del termine, questa volta, aimè! spetta alla Francia.
Sempre nel medioevo, considerato un periodo buio, presso ogni corte c’erano i giullari.
Il personaggio in questione, non animava solo il pubblico nobile e adulto, ma doveva accontentare anche i piccoli eredi.
Il capo dei giullari lo si poteva riconoscere perché aveva con se un bastone somigliante allo scettro del Re.
Per far divertire i più piccoli, metteva sulla punta del suo bastone un panno arrotolato o una testa di legno e animandola calmava gli animi. Era visto un po’ come uno stregone o forse lo era. Fatto sta che il suo scettro si chiamava ( in pronuncia francese) Marotte.


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